A partire da quel 23 giugno del 2016 quando i britannici votarono per uscire dall’Unione europea, siamo stati testimoni di una vera e propria battaglia narrativa incessante, basata sull’idea che il Regno Unito “avesse votato male” e che quel voto, espressione dell’esercizio democratico, non poteva essere accettato.La Brexit è sicuramente un danno sia per il Regno Unito che per l’Europa ed ora le parti dovranno lavorare per solidificare i loro rapporti e costituire una relazione proficua per entrambi. Detto cio’ ho sempre espresso il mio disappunto riguardo alla comunicazione che si è fatta durante le negoziazioni, durate ben oltre 5 anni, sull’accordo di “divorzio” e sulle motivazioni di quel voto. In questa intervista, ne riassumo i punti fondamentali in compagnia di Marco Parroccini e Sale Scuola Viaggi.