Oggi ho avuto il piacere di parlare a Telelombardia del lavoro svolto dal Padiglione dell’Unione europea a Expo Milano 2015.
Expo Milano 2015 è la prima esposizione mondiale a svolgersi in Europa dopo 15 anni e il suo tema, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, è di vitale importanza per il nostro continente e il resto del mondo. In quanto protagonista mondiale del dibattito su generi alimentari e sostenibilità, l’Unione europea dovrebbe puntare a rafforzare la sua posizione, mettere in risalto i suoi successi e, cosa più importante, cogliere quest’opportunità per trovare soluzioni comuni ai problemi insieme alle altre nazioni e organizzazioni internazionali e agli operatori del settore privato. L’UE è all’avanguardia nel promuovere la qualità dei prodotti alimentari e garantire la sicurezza degli alimenti e la sostenibilità ambientale.
L’accesso al cibo sarà per tutti solo se collaboriamo. È questo il messaggio chiave del Padiglione dell’Unione Europea, situato nel cuore di Expo Milano 2015, ovvero all’interno del Padiglione Italia, di fronte a Palazzo Italia e a pochissimi passi dall’Albero della Vita.
Il Padiglione europeo si sviluppa su tre piani: il percorso espositivo è al piano terra; il primo piano ospita gli uffici, una sala conferenza da 99 posti e una sala stampa che può contenere fino a 28 persone. Il terzo piano è costituito invece da un’ampia terrazza con vista su “Lake Arena”.
Al piano terra i visitatori sono introdotti alle tematiche affrontate dalla narrazione del Padiglione: la catena alimentare, la nutrizione e la sostenibilità ambientale. Il prodotto simbolo scelto come trait d’union per tutti i Paesi membri è il grano e il pane, alimenti base nella cultura e nel processo di civilizzazione dell’Europa. In quest’area dello spazio espositivo, i visitatori possono conoscere Alex & Sylvia, gli avatar di un film animato che accompagneranno il percorso. La storia, intitolata “The Golden Ear” (“La spiga d’oro”), vuole rispondere alla domanda: è possibile raggiungere la sicurezza alimentare attraverso la buona cooperazione non solo fra i diversi Paesi ma anche fra scienza e agricoltura, fra innovazione e tradizione? I protagonisti sono infatti è una ricercatrice e un agricoltore: due vicini di casa molto diversi fra loro, metafora del motto dell’Unione Europea: l’unità nella diversità.